Predarossa in val Masino, trekking al rifugio Ponti

“Dove siamo finiti? nel Grand Canyon” questa è stata la nostra esclamazione appena scesi dall’auto. Invece no, siamo in Italia, in una delle valli più sorprendenti della Lombardia.

Una valle che ti da l’opportunità di scoprire un luogo incantato, dove cavalli corrono liberi e fiumi sinuosi taglino verdi prati. Qui con un trekking semplice puoi perderti in un contesto di incredibile valore.

Ma se vuoi vivere un’esperienza completa non fermarti qui, continua a leggere per scoprire tutto sul Predarossa in Val Masino.

Qui troverai tutte le informazioni per vivere al meglio questa valle!

Piana di Predarossa in val Masino

La Valle di preda rossa è una tra le più belle riserve naturali della Lombardia.

Predarossa (o pietra rossa) è chiamata così per il tipico colore rossastro delle rocce che la compongono dovuto all’incontro tra il granito di plutone del Masino con le serpentini della Valmalenco.

A fare da padrone qui c’è il fiume Duino che, con la forma di un serpente, colora di azzurro la valle paludosa, creando un gioco di colori incredibile. Molte foto sul web ritraggono proprio questo effetto dall’alto.

Ma il vero dominatore della valle è il monte disgrazia con i suoi 3678 metri di altezza. Con la sua imponenza preserva e protegge le nevi perenni del ghiacciaio Predarossa.

Raggiunta la valle sono numerose le escursioni che si possono intraprendere. È possibile fare una semplice passeggiata nella piana, alla ricerca dei cavalli liberi, raggiungere la seconda piana per ammirare la sinuosità del fiume dell’alto, o qualcosa di più impegnativo come raggiungere i rifugi circostanti.

Noi abbiamo deciso di percorrere il sentiero che porta dal Parcheggio della Piana di Predarossa in Val Masino al rifugio Ponti. 

predarossa val masino

Preda Rossa in val Masino, la partenza del sentiero per il rifugio Ponti

Siamo in Val Masino nella Piana di Predarossa in provincia di Sondrio.

La piana si piò raggiungere in auto salendo da Filorera ed entrando così nella Val Masino. Attenzione che gli ultimi 12 chilometri di strada sono stretti e con tornanti.

Ma aspetta! Prima di metterti in viaggio per la valle di Predarossa devi sapere che per raggiungere il parcheggio, da giugno 2020, devi essere munito di ticket.

Il ticket che vengono rilasciati sono 50 al giorno e sono acquistabili sul
sito
 www.valmasino.travel. Il prezzo è di 10 euro.

Questa limitazione è giustamente posta per preservare l’ambiente e proteggere la biodiversità del posto.

Volendo però si può anche lasciare l’auto a Valbiore e salire a piedi, calcolate almeno un’ora e mezzo di sentiero con 800 metri di dislivello.

rifugio ponti predarossa

Il sentiero verso il rifugio Ponti

Il sentiero che conduce al rifugio Ponti ha inizio esattamente dal parcheggio.

Qui la strada vi porterà all’interno della prima piana, un tratto davvero semplice, adatto anche alle famiglie.

Per circa un chilometro percorrerete il fondo della valle lungo un sentiero pianeggiante, dove tratti di sterrato si alternano a passerelle di legno. Sarete immersi in un contesto davvero suggestivo.

È qui che è possibile incontrare i cavalli liberi che abitano la piana.

Al termine della vallata il sentiero si immerge in un bosco di larici e sale in modo deciso.

In circa venti minuti potete raggiungere la seconda Piana di Predarossa, dove rimarrete senza fiato, non per la salita ma per il paesaggio circostante.

Qui le rosse vette sono ancora più vicine. Inoltre voltandovi potrete ammirare alle vostre spalle la piana inferiore, dove l’azzurrissimo Duino, come un serpente sinuoso, taglia i verdi prati.

Il sentiero per il rifugio Ponti continua sulla sinistra della valle alta, diventando più esposto ed impegnativo.

Dovrete risalire la parete della montagna, lungo un percorso a zig-zag tra pietre ed alti ciuffi d’erba.

Superato questo tratto, che risulta essere uno dei più impegnativi, avrete il monte Disgrazia davanti a voi. Dopo pochi minuti potrete avvistare in lontananza anche il rifugio Ponti, ai piedi della montagna.

La fatica non è ancora finita, serve ancora più di mezzora per raggiungere il rifugio.

Il paesaggio inizia a cambiare notevolmente, l’erba diventa sempre più rada, lasciando spazio alle rocce.

Dopo un ultimo tratto di intensa salita ecco raggiunto il rifugio Ponti.

Il rifugio Ponti

Il rifugio Ponti un vero e proprio rifugio di montagna, classificato “d’alta quota”.

È accessibile solo a piedi per questo è l’ideale per coloro che amano la tranquillità e vogliono vivere una vera esperienza montana, lontana dal turismo.

Il rifugio attuale inizia a prendere forma nel 1928 dopo varie rilavorazioni. Agli inizi si chiamava “capanna Cecilia”, ma si trattava ancora di un edificio di piccole dimensioni non abbastanza capiente. Per questo fu ampliato successivamente grazie al contributo della famiglia Ponti.

Fu perfezionato nel 2005 e poi nel 2007 e dal 2018 fino ad ora il rifugio è gestito dalla società Casa delle Guide srl.

Nel rifugio Ponti ci sono un totale di 60 letti divisi in varie camerate.

Sono presenti docce calde (a pagamento) e una sala da pranzo, dove viene servita anche la colazione.

La nostra esperienza

Dopo aver percorso numerosi tornanti, non molto amatati da Gessica, lasciamo l’auto al grande parcheggio della Piana di Predarossa in Val Masino.

L’obbiettivo della giornata è il rifugio Ponti per trascorrere la notte. I gestori al momento della prenotazione ci ha inviato, incluso nel prezzo del soggiorno, il ticket pass tramite e-mail, necessario per accedere in macchina alla valle.

Appena scesi dall’auto il nostro primo pensiero è stato lo stesso: “Ma dove siamo finiti? nel Grand canyon!

Il colore rossastro delle rocce delle montagne, l’ambiente immerso in un contesto completamente solitario, ci ha riportato alla mente questa icona americana.

Troviamo subito il cartello che ci indica la via per il rifugio Ponti, che conferma le informazioni già in nostro possesso.

Ci aspettano due ore di salita con circa 600 metri di dislivello. Qui sono segnati i tempi in base anche all’esperienza di chi si avventura lungo il sentiero. Per una famiglia sono previste 2 ore e 30 minuti, per un trekker 1 ora e trenta, e noi la prendiamo come sfida!

Fa molto caldo, è giugno e per trovarci a 2000 metri di altitudine, ci aspettavamo di trovare temperature più piacevoli.

Siamo pronti per partire, appena ci addentriamo nella valle la prima cosa che ci colpisce è il colore azzurrissimo del fiume Duino che attraversa la piana. Da questa prospettiva purtroppo non è ancora visibile la sua sinuosità, che può essere ammirata solo da un punto sopraelevato.

D’improvviso il nostro sguardo viene catturato da qualcosa che in lontananza si muove nella valle. Mettendo bene a fuoco realizziamo di essere davanti ai cavalli selvaggi che vivono in questa zona. Ne avevamo sentito parlare,  ma non credevamo di poterli incontrare!

Abbiamo perso Gessica, come una bimba ora il suo obbiettivo è cambiato, il rifugio passa in secondo piano. Vuole raggiungere la piccola mandria per vedere i cavalli da vicino.

Trovandosi fuori tracciato usciamo dal sentiero mirando dritto a loro. Più volte dobbiamo attraversare il fiume, a volte ci finiamo anche dentro! ma non ci fermiamo l’obbiettivo è chiaro.

Arrivati accanto ai cavalli stiamo nel silenzio più totale e li guardiamo mentre brucano l’erba e ci osservano curiosi. Sono sicuramente abituati alla presenza dell’uomo, non hanno nessuna paura di noi.

Dopo qualche minuto, per non arrecargli troppo fastidio, li lasciamo tranquilli e ci rimettiamo sul sentiero, per proseguire verso la nostra meta finale, il rifugio Ponti!

predarossa val masino

 

Usciamo cosi dalla “prima parte” di questo percorso, ovvero quella che va dal parcheggio fino alla fine della prima piana. Questo tratto è frequentato da molte famiglie con i bambini, in quanto è un tratto semplice e pianeggiante che non presenta nessuna pericolosità.

Dalla prima piana si sale alla seconda. Qui Daniele inizia a prendere pause tattiche per riprendere fiato, facciamo la prima sosta della giornata per uno spuntino.

Siamo completamente immersi in un bosco di larici, con il fiume che scorre impetuoso vicino a noi!

Mentre la salita continua è impossibile non voltarsi indietro per ammirare il panorama indescrivibile. Da qua su si possono ammirare entrambe le piane, con il fiume che inizia ad assomigliare sempre di più a un serpente, che striscia dalla valle superiore a quella inferiore.

Il colore delle montagne sembra diventare sempre più rosso mentre di fronte a noi notiamo il  monte Disgrazia, che con la sua imponenza sembra voler proteggere l’intera valle.

Sono ormai le 18.00, decidiamo di accelerare, quindi a testa bassa allunghiamo il passo, cercando di non farci distrarre dal paesaggio circostante.

“oh mio dio non ci credo!”, esclama Gessica. Finalmente in lontananza compare il rifugio, ma è ancora un punto lontano!

La sua vista  gioca un’ effetto adrenalinico, vedere il nostro obiettivo ci carica, permettendoci di proseguire senza alcuna sosta.

L’ultimo tratto, complice la stanchezza e la voglia di arrivare, si è rilevato davvero impegnativo. Un passo lento e costante è stato la chiave.

Dopo un tratto infinito raggiungiamo il rifugio Ponti.

Notiamo subito il rosso sgargiante delle persiane, probabilmente appena ridipinte, in contrasto con il grigio del rifugio e delle rocce circostanti.

Subito entriamo e veniamo accompagnati nella nostra stanza. E’ una camerata con vari posti letto, ma avendo con noi Alaska, il nostro cagnolino, l’hanno riservata solo per noi. Ci viene fornito anche un vecchio materasso da mettere a terra per il nostro amico a 4 zampe. 

Un ottima benvenuto sia per noi che per Alaska.

Assaliamo l’unica presa di corrente per caricare tutti gli oggetti elettronici e poi ci prepariamo per la cena.

Mangiamo spratzle vellutata di verdure e spezzatino, per chiudere in bellezza con un bel gelato ai frutti di bosco.

Le porzioni non sono esagerate, ma la cucina è davvero gustosa.

Con la pancia piena corriamo fuori per il momento più atteso, il tramonto. Il cielo purtroppo diventa nuvoloso, tanto da coprire quasi del tutto i colori del tramonto e dell’alba la mattina seguente.

Così ci dirigiamo a colazione. Non dobbiamo rifare neanche il sacco a pelo, qui lenzuolo e cuscino vengono forniti dal rifugio.

Prendiamo una bevanda calda accompagnata da biscotti e marmellata.

Saldiamo il conto e ci prepariamo per scende giù a valle. Nel sentiero del rientro ci aspetta un incredibile sorpresa, troviamo i  cavalli liberi sul nostro sentiero, sembrava quasi ci aspettassero per salutarci.

Passiamo in mezzo e in poco tempo raggiungiamo l’auto. Si conclude così un’esperienza stupenda

Prezzi ed informazioni utili

I costi dell'escursione

Ticket pass per la Valle di Predarossa: 10 euro
Notte al rifugio Ponti con cena, pernottamento e colazione: 65 euro a testa. (bevande escluse)
Costo extra per pulizia cane: 10 euro
A queste spese si sommano le bevande e gli eventuali extra al rifugio.

Dettagli del percorso

Partenza: Parcheggio piana di Predarossa
Arrivo: Rifgui Ponti
Tempo di percorrenza: 4h A/R
Dislivello: 650 metri

Cosa portare con voi

Noi abbiamo fatto il trekking Dalla piana di Predarossa in Val Masino al rifugio ponti in estate.
Per svoglere questa esperienza nel mese estivo consigliamo:
  • Zaino 60L: lo abbiamo scelto per riuscire ad inserire tutto il necessario per passare una notte fuori. Compreso sia il cambio vestiti che l’attrezzatura fotografica
  • Scarponcini da trekking impermeabili: perfetti per il sentiero a tratti roccioso e in alcuni punti paludoso.
  • Snack e acqua: due ore di sentiero mettono fame e durante il percorso fare qualche pausa è necessario.
  • Attrezzatura per foto/video: è tutto troppo bello per non essere immortalato.
Nello zaino abbiamo messo vestiti di ricambio (t-shirt e pantaloncini per il giorno dopo) più una felpa pesante per la
notte/mattino ed è servita perchè ha fatto freschino.

Piccoli suggerimenti per affrontare il Trekking

  • Dalla piana di Predan Rossa al rifugio Ponti non ci sono punti dove fare ristoro d’acqua, portatevi almeno due litri a testa.
  • Il sentiero è esposto al sole, ricordati crema solare e berretto, sopratutto se vi scottate facilmente
  • All’andata il paesaggio più bello sarà alle vostre spalle, non dimenticate di voltarvi!
  • Prima di prenotare il ticket controllare sempre bene il meteo. Ricordate che lo potete prenotare da 10 giorni prima della data

Dopo l’escursione al rifugio Ponti a Predarossa in Val Masino non potete perdere, sempre il Lombardia il Lago Aviolo. Un trekking che vi condurrà in uno dei laghi più belli e colorati della regione.

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