In una giornata limpida, in cui le nuvole solo lontane e il cielo batte azzurro su di voi, non esiste ragione per restare in casa.
Se avete una giornata da dedicare al mondo della natura, che spezzi la monotonia della vita e della città, visitate le cascate del Perino.
Regalatevi un full immersion tra questi meravigliosi salti d’ acqua in mezzo al verde del paesaggio.
Abbiamo scoperto le cascate del Perino qualche anno fa, di ritorno da un week-end trascorso al fiume.
Non avevamo dedicato il giusto tempo a questo luogo davvero meritevole, in quanto solo di passaggio. Così abbiamo deciso di tornare e passare qualche ora di relax.
Il sentiero per le cascate del Perino
Il percorso che conduce alle cascate del Perino parte dalla chiesa di San Lorenzo nella Frazione di Calenzano.
Il sentiero è lungo 7 chilometri, distinto dalla segnaletica rossa e bianca e dal numero 155. Secondo il CAI è percorribile in due ore al netto delle pause.
Ma ci conoscete. Noi abbiamo impiegato 6/7 ore per riuscire a godere e immortalare ogni angolo, come era successo anche in valle Vertova.
Potrete trascorrere un’intera giornata tra queste cascate senza stancarvi. Iniziamo il giro.
Cascata numero 1
Dal parcheggio un sentiero in discesa, a lato della chiesa, raggiunge l’agriturismo, primo elemento di riferimento. A questo punto dovrete svoltare a sinistra seguendo la strada.
Dopo qualche minuto di percorso incontrerete l’indicazione per la prima cascata di Perino.
Una serie di gradini scende ripida lungo la parete del canyon fino a che una frana fermerà il vostro cammino. Purtroppo metà degli scalini, che compongono il sentiero per raggiungere il getto d’ acqua, sono crollati.
Noi scivolando sul sedere lungo la frana e aggrappandoci con le braccia ai legni circostanti, siamo riusciti miracolosamente a compiere la missione.
Possiamo dire che la vista vale sicuramente la fatica.
Cascata numero 2
Risaliti dalla scalinata e proseguendo lungo il percorso principale, incontrerete un cartello che segnala le cascate N °2 e N°3.
Svoltando a destra, seguendo il sentiero che oltrepassa il mulino, dopo qualche minuto raggiungerete un nuovo cartello che indicherà la direzione per la seconda cascata.
Una scalinata, tra la vegetazione, vi permetterà di raggiungere il fiume, evitando, questa volta, imprese eroiche.
A noi è piaciuta moltissimo. Alla base una roccia spezza la sua corsa creando piccoli getti che cadono nel laghetto antistante.
Noi abbiamo pranzato qui, in piena solitudine, soli soletti ascoltando l’acqua scorrere tra le rocce.
Cascata numero 3
Continuando lungo il sentiero, segnalato dal CAI con i colori bianco e rosso, raggiungerete la terza cascata.
Distante qualche centinaio di metri dalla precedente, questo è il salto più complesso.
Nato su 2 livelli è composta da tre getti. Due sul piano inferiore e uno più in alto, che alimenta i due precedenti.
Qui abbiamo fatto decollare il drone per vedere la cascata superiore un po’ nascosta. Data la nostra inesperienza abbiamo avuto qualche problema (un po’ tanti) ma ci si siamo divertiti ad improvvisarci piloti.
Dando le spalle alla cascata e proseguendo il cammino lungo il corso d’ acqua, potrete raggiungere la foce della seconda cascata, per osservarla da una prospettiva un po’ diversa.
Una posizione più “estrema”.
Cascata numero 4
Ritornati sul sentiero principale, riprendete fiato, bevete e aguzzate la vista proseguendo.
Infatti, non troverete più il cartello in legno che vi indica la quarta cascata, ma uno bianco e rosso un po’ nascosto tra gli alberi.
Per raggiungerla dovrete seguire le indicazioni per Verogna, lungo un sentiero in salita. Sulla destra tra i tronchi degli alberi troverete l’indicazione per la cascata, un po’ nascosta.
Il quarto getto è intimo e isolato. Corre lungo una gola scavata grazie alla forza dell’acqua, che si tuffa nel verde laghetto smeraldo sottostante.
Perfetta per una copia che cerca pace.
Cascata numero 5
Risaliti dalla quarta cascata proseguite lungo il sentiero che curva a sinistra, dopo tre minuti incontrerete una piccola forra.
L’ acqua scava la roccia e con piccoli salti finisce nelle pozze sottostanti. Attenzione perché non ci sono protezioni.
Non vi sono cartelli o indicazioni per arrivare alla forra, dovrete seguire il percorso che si snoda tra gli alberi e ascoltare lo scorrere dell’acqua.
Riprendete la retta via e entro cinque minuti noterete la cascata superiore.
La più alta con 17 metri di salto. Noi l’abbiamo fotografata da lontano visto che stava arrivando il buio e dovevamo ancora tornare.
Carina anche se una vegetazione più rigogliosa avrebbe dato un po’ di colore al tutto.
Come tornare al parcheggio
Per ritornare al parcheggio vi sono due opzioni.
Rifare il percorso al contrario o proseguire oltre la cascata e riprendere il sentiero principale nei pressi di una grande quercia.
Qui le indicazioni rosse e bianche vi segnaleranno di svoltare a destra. Voi dovrete proseguire curvando leggermente sulla sinistra e subito incrocerete il percorso principale, che in discesa vi ricondurrà fino all’agriturismo.
Una volta ripresa la macchina dovrete uscire dal parcheggio, noi vi consigliamo di non prendere la strada in sassi, ma la via in erba vicino alla chiesa.
La nostra Matiz dato lo scalino di cemento ha avuto un po’ di problemi e così abbiamo trovato la seconda soluzione.
Informazioni utili
Come arrivare alla cascata
Le cascate di Perino si trovano a Bettola in provincia di Piacenza. Sono collocate a 2,10h da Milano, 2,30h da Genova e 1,45h da Parma.
Arrivando da Milano dovrete prendere l’A1 e proseguire sulla E35 fino a Piacenza Sud. Usciti dall’autostrada dovrete imboccare la tangenziale e proseguire fino al raccordo con la ss45 e procedere sulla strada statale fino a Perino.
Bene, non siete ancora arrivati. Gli ultimi 30 minuti di strada sono i più duri.
Dal centro di Perino dovrete seguire le indicazioni per Bettola, dopo qualche chilometro dal centro abitato avrà inizio una serie di tornanti su una stradina sempre più stretta e mal tenuta (la nostra Matiz, macchina meno adatta, sembrava il Tagadà)
Dopo circa 6 km (15 min) da Perino incontrerete un bivio. Tenete la destra seguendo le indicazioni per le cascate. Passerete per piccoli paesini campagnoli, troverete galline libere per le vie, che vi guarderanno come i pedoni sulle strisce.
Dopo altri 7 km di tornanti raggiungerete la località Calenzano.
Potrete parcheggiare l’auto in questo paese, nell’ampio prato di fronte alla chiesa di San Lorenzo. Il percorso inizia a lato del campanile (o se preferite potrete continuare a scendere a piedi per la strada principale).
C'è da dire che
Dal parcheggio in poi non ci sono toilette ne chioschetti o fontanelle per abbeverarsi.
Portate un bella scorta di acqua e se avete il pranzo al sacco vi sono numerose panchine su cui poterlo consumare. Ma mangiare davanti alle cascate offre una vista che neanche un ristorante di lusso può garantirti.
Vestitevi molto comodi con scarpe adatte al trekking. Non mancano salite e discese che metteranno a dura prova polpacci e alluci.
Se avete il cane portatelo con voi si divertirà un mondo. Li abbiamo visti correre come matti anche se un cartello avvisa di tenerli al guinzaglio.
Le cascate del Perino sono un posto perfetto per chi ama la fotografia. Usando i filtri potrete catturare le cascate in infiniti modi.
Noi abbiamo usato un filtro ND64, con la camera avvitata sul cavalletto. Impostate la macchina e prendetevi tutto il tempo che volete.
Dobbiamo confessarvi che il giorno dopo eravamo pieni di dolori. Un po fuori allenamento ma pienamente soddisfatti.
Rilassati e con la voglia di tornare in estate per fare un bel bagno. Non saranno acque limpide come quelle dei laghi in Croazia, ma sicuramente rigeneranti, in quanto congelate.
Se le cascate del Perino vi sono piaciute, e amate i sentieri semplici immersi nella natura, non potete perdere la valle Vertova e sui getti d’acqua.